giovedì 20 febbraio 2014

Il terzo occhio

L’uomo che vide troppo
Vide la luce che emanavano gli alberi
Danzando l’uragano
La luce degli umani nei loro deliri
L’uomo che vide troppo
Vide il ritorno di Cristo nell’autoritratto di Durher
E lo vide in Bach nella partitura di “Vieni Dolce Morte”
Vide le oscenità nelle chiese
E la santità in coloro che cercano cibo
Nei bidoni della spazzatura
Il terzo occhio di Osiride vide Isis convertita
In uccello di resurrezione.
L’uomo che vide troppo
Vide la codardia dei valorosi
E l’eroismo dei disertori di guerra
Vide la bellezza del doppio viso nella donna adultera
E l’allegria dei suoi singhiozzi.
Vide Orfeo alzando la lira di Apollo
Al suo ritorno dall’inferno.
L’uomo che vide troppo
Scoprì tutti i segni occulti
Del cuore
Perché vedere é amare.


Rolando Toro Araneda


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