Per Gualdi e
Ghinelli (2011) il tumore al seno rappresenta per una donna un evento dal
grande impatto negativo già dal periodo in cui viene diagnosticato e per tutta
l’evoluzione della malattia. Nelle pazienti sorgono disturbi di ansia,
depressione e disturbi post traumatici. Molto probabilmente il trauma si può
manifestare già dalla diagnosi in quanto la malattia giunge all’improvviso
senza che ci sia alcuna preparazione per affrontare tutte le conseguenze del caso. I livelli di distress raggiungono valori molto
elevati e può diventare difficile anche
il rapporto con la propria vita sessuale soprattutto nelle donne più giovani.
Tutte queste
difficoltà possono essere meglio affrontate in base al grado di sostegno sociale
e al tipo di reazione psicologica attuata da parte della paziente.
Sono numerosi i
risultati di ricerche che dimostrano come il sostegno sociale e l’espressione
libera di emozioni e sentimenti possano migliorare l’adattamento alla malattia
e perfino accrescere le probabilità di
sopravivenza.
“Molti studi
collegano la repressione e la soppressione delle emozioni ad una maggiore
incidenza e a una più veloce progressione del cancro (Giese-Davis e Spiegel,
2003; Gross 1989; Mc Kenna et al., 1999;
Spiegel e Kato, 1986). Al contrario l’espressione delle emozioni primarie come
la rabbia, la tristezza e la paura può portare ad una migliore comprensione di
se stessi e degli altri e anche ad una maggior fiducia in se stessi, ad una
migliore espressione di affetti positivi e ad un migliore stato di benessere
fisico e di funzionamento psicologico (Giese-Davis et al., 2002)” (Gualdi & Ghirelli, 2011, p.92).
Il sostegno
sociale risulta molto importante anche ai fini di un miglior adattamento
psicosociale delle donne con tumore al seno.
“Dalla
letteratura, oltre che dall’esperienza clinica, emerge infine che il sostegno
psicologico e psicosociale realizzato mediante la partecipazione a gruppi
psicoeducativi e a gruppi di supporto ha un effetto positivo sulle pazienti poiché
migliora le strategie di coping messe
in atto per fronteggiare l’esperienza altamente stressante costituita dalla
malattia e dai trattamenti, nonché la percezione del sostegno e, di
conseguenza, la qualità della vita (Harman, 1991; Spiegel et al., 1989; Montazeri et al.,
2001; Doherty, 2004; Cameron et al.,
2007; Schou et al., 2008)” (Ivi,
p.93).
Sostegno sociale ed espressione delle emozioni all'interno di un gruppo protetto ed empatico sono due aspetti centrali nella metodologia del sistema Biodanza.
Sostegno sociale ed espressione delle emozioni all'interno di un gruppo protetto ed empatico sono due aspetti centrali nella metodologia del sistema Biodanza.